Rebuild of Evangelion

Rebuild: una visione d'insieme.

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boota
view post Posted on 11/4/2014, 17:45




Finalmente.
Dicevo: qualche giorni fa son riuscito finalmente a guardarmi i tre film del rebuild uno dopo l'altro, tre sere in fila.
Sinceramente era da un po' che volevo affrontare questa maratona parziale così, tanto per tastare con più precisione il polso di quel ch'è stata fino a qui l'operazione rebuild e provare qualche previsione sull'ultimo film della tetralogia.
Diciamo che il mio intento era, prima di tutto, dare un'occhiata d'insieme per saggiare la compattezza del progetto tentando una visione serrata senza troppo rimuginare tra una pellicola e l'altra.
Beh, diciamo che l'esperimento s'è rivelato piuttosto interessante e rivelatore soprattutto d'uno dei difetti maggiori del rebuild.
Ovvero...
Così come già avevo intuito a visione frammentata, la scelta di partire il rebuild "ricalcando" la serie è deficitaria. Se infatti da un lato ammetto ch'è stata produttivamente una scelta azzeccata (azzeramento di rischi e contenimento del budget) dall'altro son costretto a constatarne la scarsa compattezza visiva/tecnica .
In poche parole il rebuild pecca in coesione visiva/narrativa proprio nella prima parte dell'1.11 ove l'occhio cinematografico è ancora troppo televisivo.
Inoltre, per chi già ha visto a suo tempo la serie originale la visione appare ancor più rimasticata e fredda.
A parer mio l"1.11, nell'operare un ricalco della prima parte della serie storica, doveva iniettarvi ben altro spessore tecnico/visivo.
Difatti l'intera operazione Yashima in versione rebuild (ma anche da un po' prima) regge benissimo non tanto per le modifiche della trama ma per la maggiore possanza cinematografica del taglio di quel che si vede.
L'inquadratura si allarga oltre i confini televisivi e da dimostrazione chiara di come si possa rinarrare/ricostruire una stessa concatenazione di eventi infondendovi nuovo vigore.
Quindi, l'1.11 ha questo difetto che soprattutto col senno di poi stride nell'accostamento con i due film seguenti.
Il 2.22 al contrario soffre d'una eccessiva compressione nell'allargare la situazione claustrofobica del primo film con aggiunte di peso al cast e allo scenario.
Il ritmo è tutto sommato ben diretto ma l'impressione è di una difficoltà degli autori nel far entrare tutto quel che si doveva inserire a livello di plot.
Di certo, è estremamente efficace la funzione di rottura che il secondo film riesce a svolgere ripescando la struttura di tante opere gainax ove la metà della storia coincide spesso a un franare della situazione.
Ecco da questo punto di vista 2.22 funziona come un ingranaggio ben oliato andando a enfatizzare quello che nel primo film era solo detto a bassa voce.
La cura tecnica, lo sguardo cinematografico si fa d'ampio respiro soprattutto nelle scelte che s'allontanano dalla vecchia serie e proprio lì il film offre le sue sequenze di maggior impatto immaginifico (sia d'azione che d'introspezione).
Soprattutto, il secondo film rende chiarissima una delle scelte più forti degli autori di questo rebuild rispetto alla serie storica: Shinji che assume il ruolo principale ove nel vecchio eva lo si vedeva emergere da una struttura narrativa corale.
In effetti per chi ha visto a suo tempo la vecchia serie questa scelta non è di facile assimilazione dato ch'è facile cadere nel giochino di riempire i "buchi" del film col materiale arcaico del vecchio eva.
Però, il rebuild dimostra più d'una volta che quei "buchi" non vanno assolutamente riempiti rimestando nella memoria storica di eva ma molto semplicemente lasciati sul fondo d'una visione alleggerita dal vecchio puntando solo ed esclusivamente al nuovo.
Quindi la sottostoria di Ritsuko non va riesumata dalla serie televisiva ma cassata sull'altare d'una diversa chiave di lettura scelta nel rebuild.
Da questo punto di vista la scelta è azzeccata dato che si tratta di disciplina inutile il tentare di replicare un sistema narrativo ottimo per la serialità televisiva (la coralità del cast) in un formato assai diverso come il linguaggio cinematografico.
Alla fine se del vecchio eva il discorso portante era la riflessione sulla solitudine dell'uomo attraverso Shinji e tutto un ampio corollario di personaggi, nel rebuild la lente è focalizzata sul protagonista dando a lui e al suo punto vista il ruolo di principale mattatore.
Questa scelta si vede esplodere soprattutto sul 3.33 dove diventa infine palese la struttura Shinjicentrica dell'intero canovaccio forzando la visione dello spettatore attraverso lo sguardo del protagonista.
Ecco, analizzando tutto questo, posso dire che i primi due film si reggono piuttosto bene sulle proprio gambe seppur zavorrate dall'inizio fotocopia dell'1.11 e dall'eccessiva frammentarietà del 2.22.

Poi si arriva al 3.33 che a mio parere segna definitivamente quella linea di rottura ch'io sempre ho invocato fin dal primo film come necessaria per la riuscita dell'operazione rebuild.
Un taglio netto, drastico, un film non più appoggiato alla visione televisiva dell'Eva che fu ma proiettato in avanti fragorosamente anche confusamente.
Ecco, guardando il terzo film del rebuild ho provato finalmente la sensazione d'un muro che crolla sotto una spinta non più arginabile, finalmente un nuovo eva che va a innestarsi sul meglio che il vecchio ramo ancora offre.
Un film cupo che ribalta le sorti del 2.22 e che s'inserisce in quella tradizione gainax del sovvertire le regole del gioco una volta che s'è arrivati a metà del guado.
Certo, giocando col fuoco il rischio è alto, allontanarsi dalle rassicuranti sponde di un eva ormai consegnato come oggetto cult delle masse può forse essere un'azzardo ma pure, io dico che rifare un'opera senza tentare di scavalcarla è sforzo vano.
Soprattutto dove il vecchio eva s'incagliava con i noti problemi umani/produttivi del suo staff, nel rebuild è stato giusto virare a tutta forza verso altre costruzioni narrative/visive oltraggiando anche il materiale originale, aggiornandone il gusto e lo stile che gli autori han forgiato negli anni.
Quindi, direi che il 3.33 non solo riesce a brillare come vera e fin troppo rimandata nuova incarnazione di eva ma pure va a far risaltare le asperità dell'intera struttura del rebuild rendendo ancora più stordente la visione della prima parte dell'1.11 così ancorata a una visione televisiva che ha fatto il suo tempo.
Tirando le somme, la visione del trittico rebuild m'ha fornito certezze ove forse vigean pochi dubbi e m'ha lasciata intatta la curiosità di vedere come l'intera operazione verrà chiusa dato che proprio nel finale si giocherà l'intera posta.
Io spero in un allontanamento totale dal vecchio eva (pur io adorando il The end) osando un confronto con il finale della vecchia opera ch'era prima di tutto il suo massimo picco e la sua più fragorosa caduta.
Quindi, da Final mi aspetto un film paradossalmente lontano da Eva ma pure una summa dell'intera opera così per chiudere con coerenza una tetralogia fin qui ricca d'alti e bassi e non sempre omogenea graficamente.
 
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